Challe Melanie

email:
melanie.challe@gmail.com
sito web:
https://www.melaniechalle.com/

Bio

Fin dai suoi inizi come fotografa autodidatta, Mélanie Challe conserva una freschezza di visione, un senso di sperimentazione e un atteggiamento disinibito nei confronti della diversità dei soggetti che affronta. Rimane inoltre impegnata nella decompartimentazione delle pratiche, come dimostrano le sue collaborazioni nell'ambito di produzioni video e documentari web.

Se da un lato ci sono molti ponti tra i diversi media utilizzati dall'artista, dall'altro le sue fotografie rivelano più la natura intima del suo rapporto con ciascuno dei soggetti che affronta. Che si tratti di lavori su commissione o di progetti personali, notiamo sempre lo stesso attaccamento di Mélanie Challe al contatto, allo scambio. A partire da un incontro – con un oggetto, una persona, un paesaggio – cerca sempre di coltivare una relazione più stretta e autentica, che porti a una relazione vera. Lo sguardo avvolgente e benevolo con cui accompagna le sue osservazioni si diffonde allo spettatore, nel quale riesce spesso a suscitare un sentimento di empatia.

Sebbene gli argomenti trattati siano molto vari, particolare attenzione è sempre rivolta alla questione della profondità di campo, o al contrario, della sua assenza. Così, da una serie all'altra, si instaura un gioco tra l'affermazione della piattezza del supporto e il lavoro sulle prospettive, come un avanti e indietro tra la seconda e la terza dimensione. Questo dialogo è sostenuto dall'aspetto molto grafico, persino pittorico, delle immagini (D'ombres et de lumière, Chemin de vie). Il trattamento della luce gioca un ruolo importante in questa plasticità, in particolare la retroilluminazione diffusa o i contrasti a volte molto forti. La sua inquadratura, a volte serrata o inaspettata, è anche un modo per favorire una percezione che va contro gli stereotipi: per l'artista si tratta di cambiare il modo di apprendere una determinata persona, un oggetto, un particolare soggetto (The Beijing Ballet, The Grace of Gesture).

Giocare sulle discrepanze per mettere in discussione ciò che è generalmente accettato fa parte dell'atteggiamento coinvolto del fotografo. Si tratta di un impegno profondo, espresso in modo diffuso e sottile: viene percepito come un tempo che scandisce tutto il suo lavoro. L'artista abbraccia il mondo e lo trasmette allo spettatore secondo la propria visione: con curiosità, con benevola tenerezza e senza preconcetti.

Questa dolce avidità per l'altro e per ciò che lo circonda è anche un'occasione per guardarsi indietro. Trasudando una singolare temporalità – lenta e tranquilla – le immagini di Mélanie Challe favoriscono l'introspezione e la ricerca ontologica, o semplicemente al sogno ad occhi aperti.