Carne da macello

Disponibile su Documentando dal 25/06/2024 ore 14:08.
regia:
Martinelli Maria
durata:
75'
anno:
Italia, 2015
genere:
Società
contatti:
info@kameraflm.it (produzione)

Sinossi

Il fast food nella società globale

Viaggio nell'America degli hamburger e delle patatine. Dal Texas all'Illinois il prezzo sociale, culturale e sanitario che si paga per produrre e mangiare veloce è molto alto. E non compare sul menù.

Oggi gli americani spendono più in fast food che per l’educazione superiore, personal computer, software o automobili. Spendono più per il fast food che per cinema, libri, riviste, quotidiani,  videocassette e musica, tutti messi insieme. Ogni giorno circa un adulto americano su quattro fa visita a un fast food. Ma dietro la vetrina colorata, l'apparenza pulita delle catene e il prezzo abbordabile del cibo c'è una realtà molto diversa. “Quando racconto quello che mi è successo" mi ha detto Michael Glover, "la prima reazione delle persone è 'ma come possono fare questo' e la seconda è ‘ma questa è l'America, ma come possono fare questo?". Glover ha 55 anni, ma ne dimostra ottanta. E' invalido: ha avuto un gravissimo incidente sul lavoro nel gigantesco mattatoio industriale della Ibp di Amarillo, in Texas. E l'azienda per cui ha lavorato per 23 anni ha fatto in modo che lasciasse il lavoro senza risarcimenti né pensione.  Oggi sopravvive solo grazie all'assistenza sociale. E' stato uno degli incontri più toccanti di questo lavoro. E di storie simili a quella di Glover ne abbiamo incontrate diverse in questo viaggio americano. Ma cosa c'entrano gli incidenti sul lavoro in un mattatoio con gli hamburger, le patatine e gli happy meal? E' quello che quest’inchiesta - che osserva il processo dalla mucca fino alla tavola - cerca di raccontare. Negli ultimi trent'anni l'emergere e l'imporsi dell'industria del fast food nella società americana, l’ha trasformata sotto molti punti di vista. Non ne ha cambiato solo il modo di mangiare, ma anche le relazioni industriali e sindacali, il modo di fare commercio - con l'espansione delle catene e del franchising - l'urbanistica, l'agricoltura, l'industria della  macellazione della carne, l'igiene del cibo, il lavoro dei giovani,  la cultura popolare dei bambini. L'industria del Fast food, con l’esigenza di produrre grandi quantità di cibo che avesse lo stesso sapore ovunque, ha voluto e favorito la concentrazione industriale nei suoi fornitori, che sono diventati sempre più grandi e potenti.

Oggi quattro grandi colossi della macellazione controllano circa l'ottanta per cento del mercato bovino degli Usa. La loro forza e il loro potere sono schiaccianti. Una di queste è l'Ibp, per cui lavorava Michael Glover ad Amarillo. Che terrorizza i suoi lavoratori, che sono spesso immigrati latinoamericani, gli impedisce di avere un vero sindacato, di tutelare i propri diritti, di essere risarciti in caso di incidente. Non solo. Il denaro delle industrie e il loro potere di pressione sulla politica, impedisce seri controlli sulla sicurezza e l'igiene della carne. Cinquemila persone ogni anno muoiono negli Stati Uniti per malattie legate alla scarsa igiene del  cibo, e le lobby industriali impediscono controlli accurati, ad  esempio sulla carne macinata. Nel documentario si racconta la storia di Alex Donley, sei anni, morto nel 1993 per un hamburger  contaminato. E di sua madre Nancy, che dedica la sua vita a battersi perché i controlli sul cibo negli Stati Uniti siano più rigorosi, e storie come quella di suo figlio non si ripetano. Molti silenzi e molti no hanno caratterizzato questo documentario: è stato impossibile incontrare rappresentanti istituzionali delle grandi industrie della carne, impossibile parlare con qualcuno della  McDonald's, o dialogare con i professori della Hamburger University,  dove si formano i quadri internazionali della multinazionale del fast  food. Mentre il fast food si afferma con sempre più forza in Europa e in Italia, abbiamo trovato un muro di silenzi e di omertà nel cercare di parlare con i responsabili di quest'industria nel paese dove è  nata: l'America. Grazie ad alcune persone forti e determinate, che ci hanno aiutato, siamo riusciti a sbirciare dietro questo muro. E quello che abbiamo visto non ci è piaciuto.

NOTE DI REGIA

“In Texas, respiri una costante aria di violenza. La frase emblematica di ERIC SCHLOSSER, “welcome  to the Texas”, sottolineata dalla   musica che ho utilizzato,  inquietante e sospesa,   volutamente “insistita”  su   tutto il documentario,”  suona  inevitabilmente come, “benvenuti all’inferno”. E infatti di inferno si tratta. Se sia solo l’inferno del mondo del fast-food, sinceramente non posso dirlo. Ma tutto ciò che ruota attorno ad uno dei più grandi business mondiali, fatto di  orrore e di soprusi sui più elementari  diritti dell’uomo – e, per quanto è legittimo pensare possano averne in una civiltà di carnivori,    degli animali  – è sostenuto da una sola logica: denaro, potere, razzismo. Allora quello che sembra il normale viaggio di una mucca, verso un destino ormai inevitabile -  in quanto ripetuto da secoli, seppur con sconcertanti varianti -   diventa, oltre che il viaggio dell’animale stesso, il viaggio di un altro animale, più lucido forse, più cosciente, ma  spesso anche più spietato, più violento, più cinico, sicuramente ancor più solo;   il viaggio di un animale chiamato uomo, in una terra senza protezioni, senza giustizia e senza libertà”.  (Maria Martinelli

Crediti

Regia Maria Martinelli
Soggetto Jacopo Zanchini
Sceneggiatura Maria Martinelli e Jacopo Zanchini
Fotografia Fabrizio La Palombara
Montaggio Roberto Paoletti