Fermata a richiesta

"Rivedendo le immagini di "Ten" di Abbas Kiarostami...viene da pensare che un documentario sui trasporti pubblici avrebbe potuto tranquillamente realizzarlo lui, dato che il regista iraniano ha fatto della ripresa in auto un suo tratto poetico distintivo.

Con meno sofismi estetici e più aderenza al contesto, l'''ha fatto invece Pietro Medioli con "Fermata a richiesta".

Sono le prime luci dell'''alba quando gli autobus lasciano il deposito e si mettono in strada. Medioli li segue passo a passo, nella routine del traffico, dentro gli uffici da cui si coordina il lavoro, tra le saldatrici dell'''officina meccanica e nel piazzale dove fanno l'''esame di guida i nuovi autisti.

Il suo documentario è un dietro le quinte in cui incontriamo la vita dei dipendenti, la cura dei mezzi e la quotidianità del mestiere. '''Noi in montagna lo chiamiamo corriera e non pullman''' dice un autista. La macchiana presa si arrampica proprio sulle strade della montagna, si stringe nelle strade strette del centro storico, raccoglie i ricordi e dà voce ad un pezzo della provincia di Parma. E''' una storia di autisti e passeggeri, avvicinati da uno spazio condiviso che con il passare dei minuti si dimostra sempre meno anonimo. Pur su commissione, Medioli realizza un documentario elegante, lavato da una certa malinconia..." (Michele Zanlari)