Sinossi
L’ideogramma capovolto è il racconto di una città, Pechino, vista attraverso lo sguardo di una nuova generazione di artisti e intellettuali.
You Hua, Feng Meng Bo, Liu Wei, Wang Jan Wei, Cui Jian, Jin Xing, Yung Ho Chang, Ning Dai, Lin Yin He, etc.
A partire dagli anni ’90 le nuove generazioni cinesi sono cresciute in un complesso e intenso mutamento di clima generatosi nella contraddittoria ma effettiva coesistenza tra il comunismo di Mao e l’economia del libero mercato, tra l’ideologia del post totalitarismo e il più forte desiderio di modernizzazione e apertura verso l’esterno, tra uno stabilizzato sistema di controllo sociale ed una quasi anarchica riorganizzazione sociale e infine, tra la resistenza alla globalizzazione della cultura occidentale e il benvenuto all’invasione delle telecomunicazioni e della civiltà digitale.
E’ in questo paesaggio che la nuova generazione di artisti e intellettuali finalmente si muove. Con molta energia e entusiasmo, con una certa libertà, sperimentando incessantemente nuovi possibili metodi espressivi, che pur tenendo conto delle influenze occidentali hanno però una spiccata identità cinese.
Lo sviluppo economico stupefacente, e a detta di molti inarrestabile, impone frenetici, convulsi, contraddittori cambiamenti, non solo nel costume e nella morale ma anche nell’urbanistica e nell’assetto urbano. Nel farsi di una città nuova, secondo regole non sperimentate, forse appunto quelle del “futuro”: nel bene e nel male.
Crediti
di: Maria Daria Menozzi, Olivo Barbieri
prodotto da: Monogatari e T.S.I.
immagini: Olivo Barbieri
montaggio: Maria Daria Menozzi
43 minuti, colore.