Sinossi
L'attuale mobilità nelle nostre metropoli è arrivata alla saturazione del traffico e dell'aria, avvelenata dagli scarichi dei veicoli.
Paolo Pasquini di Bologna, geniale inventore e costruttore, vero artista, ha trascorso la sua vita a progettare e produrre oggetti e veicoli pratici e semplici atti a migliorare considerevolmente la mobilità.
La realizzazione del "Barilotto", meccanismo per l'apertura e chiusura dei vetri a scorrimento nei veicoli, ottiene grandi consensi, tali da permettere a Pasquini di investire nei veicoli a zero emissioni.
Pasquini comprende subito che tali veicoli debbano seguire una nuova filosofia concettuale.
Realizza la Zero per Lavezzari e il Log per Moretti. Ma i veicoli elettrici, costruiti nei primi anni '70, sono ritenuti "inutili". La sua lungimiranza non è premiata dall'imprenditoria e guardata con sufficienza dalla politica.
Suo il primo veicolo elettrico originale omologato in Italia, il BoXel (scatola elettrica o Bologna per l’elettrico), un furgoncino modulare lungo appena tre metri con un carico di 500 kg. e tre persone in cabina.
Costruito nell'84, è considerato a tutt'oggi insuperato per le sue doti pratiche ed economiche. Nelle prime gare internazionali coglie molti successi. È tra l'altro dotato di cambio rapido delle batterie pur essendo per l'epoca il furgone più economico mai visto. Tre ingegneri automobilistici di Torino chiedono di collaudare il Boxel e ne rimangono stupefatti!
Dichiarano tuttavia sottovoce che il veicolo ha un difetto: non si usura!... Geniale la sua idea di creare da una "costola" del Boxel una "roadster" biposto a trazione integrale che sfida le grandi case automobilistiche risultandone spesso vincente.
La creatività di Pasquini pare non esaurirsi mai, attraversando settori dell'agricoltura, della mobilità su rotaia, dell'architettura e altro ancora, fino alla sua prematura scomparsa.
Il documentario è il racconto del suo pilota che fu anche collaboratore per l'omologazione e l'inizio della produzione del Boxel, alternato a interviste di amici , collaboratori, competitori e immagini di repertorio.
Ne esce il disegno di un personaggio dall'imbarazzante umanità e creatività che sapeva individuare e risolvere difficoltà future con il coraggio del suo pensiero mai fermo, slacciato dalle convenzioni.
Questo documentario ha rispolverato i progetti di Paolo Pasquini ritrovandoli attualissimi. Gli dicevano che le sue creazioni erano trent'anni avanti; oggi scopriamo di essere noi almeno
trent'anni in ritardo.
Oggi che Paolo Pasquini non c’è più, il documentario a lui dedicato e a i suoi veicoli, tra cui il suo BoXel che “sibila” ancora nel centro di Bologna, sono, purtroppo, le uniche testimonianze del suo genio che avrebbe dovuto essere maggiormente ascoltato per un mondo più sostenibile. Più di trenta intervistati, tra cui l'ingegnere Mauro Forghieri, il giornalista Elvio Deganello, il filosofo Stefano Bonaga.
Crediti
Regia Andrea Pavone Coppola
Musiche di Arianna Finelli, Stefano Zoffoli, Stefano Falqui Massidda
Montaggio Andrea Pavone Coppola, Paolo Petrosino
Produzione Studio Pasquini e Crowd funding con Eppela
Il documentario è stato selezionato da Biografilm Festival 2013, Estate Doc e Doc in Tour 2014.