Masterpiece, sulle tracce della meraviglia

Attraverso un linguaggio semplice e coinvolgente, la serie si presenta come un viaggio alla scoperta dell’arte contemporanea internazionale con il coinvolgimento di numerosi importanti artisti provenienti da tutto il mondo quali Shirin Neshat, Imran Qureshi, Bertozzi & Casoni, Michelangelo Pistoletto, Vanessa Beecroft, Jeff Koons, Alberto Di Fabio, Mona Hatoum, Marinella Senatore e Anri Sala.

Shirin Neshat ed Imran Qureshi

Raffaele e gli Amici di Masterpiece sono a Palazzo Rhinoceros ed iniziano la puntata con un’icona dell’arte internazionale: Shirin Neshat che si racconta attraverso un breve video realizzato da Ismail Shallis per Tome NY. Si parla poi della famosissima serie fotografica “Women of Allah”, ritornata di recente alla ribalta a seguito delle manifestazioni di protesta che hanno seguito la morte di Mahsa Amini ed infine del lungometraggio “Land of Dreams” al quale hanno partecipato Sheila Vand, Matt Dillon, William Moseley, Isabella Rossellini, Anna Gunn. Moseley, noto al grande pubblico per essere stato protagonista della celebre saga de “Le Cronache di Narnia” e di “The Royals” interviene per parlare di “Land of Dreams” ma anche della sua esperienza di vita in America: per lui è stata la terra dei sogni?

Nella seconda parte della puntata il viaggio si sposta dagli Stati Uniti al Pakistan per conoscere la pratica artistica di Imran Qureshi, noto sia per le sue minuziose miniature che per le installazioni immersive. Si parte da una delle installazioni più conosciute di Imran Qureshi realizzata per Sharjah Biennial nel 2011. Il titolo è “Blessings Upon the Land of My Love”. Qureshi parla poi di un’opera permanente all’aeroporto di Islamabad, di “The Seeming Endless Path of Memory” ed infine di “Maktab”, una scuola da lui diretta per la formazione di nuovi pittori.

Bertozzi & Casoni e Michelangelo Pistoletto

Raffaele e gli Amici di Masterpiece sono all’Accademia di Spagna a Roma e dopo aver incontrato alcuni studenti che si uniscono a loro in qualità di “Amici degli amici di Masterpiece” chiedono ai sociologia Manuela Marchetti e Tiziano Bordoni di introdurre il tema della puntata.

Il primo artista ad essere intervistato è Paolo Bertozzi del duo Bertozzi & Casoni. Viene ricordato Stefano Casoni scomparso qualche giorno prima della registrazione dopodiché Bertozzi ripercorre il loro percorso artistico che li ha portati ad essere riconosciuti a livello internazionale ed ha permesso alla ceramica, di solito considerata pratica artistica secondaria, di essere considerata un materiale al pari degli altri utilizzati nel contesto dell’arte.

Raffaele manda in onda il video “VIA” famoso successo di Claudio Baglioni reinterpretato da Stefano del Bravo che ha girato un video insieme al famoso artista Michelangelo Pistoletto. Stefano del Bravo raggiunge lo studio e parla di questa esperienza permettendo così di introdurre l’artista successivo che è appunto Michelangelo Pistoletto che viene intervistato da Raffaele rispetto ad alcuni temi importanti: l’importanza dello specchio e quindi dell’identità, il concetto di Pace Preventiva e l’avvento del Terzo Paradiso cioè un’età dell’uomo dove diventa centrale la responsabilità di tutti i soggetti.

Vanessa Beecroft e Jeff Koons

Raffaele, gli Amici di Masterpiece e gli Amici degli Amici di Masterpiece sono all’Accademia di Spagna a Roma dalla quale introducono il tema dell’episodio.

Raffaele introduce la pratica artistica di Vanessa Beecroft, interviene il collezionista australiano John Kaldor che racconta una delle prime performance di Beecroft fatta proprio in Australia ricordando qualche simpatico aneddoto. Raffaele racconta alcune delle opere più suggestive di Beecroft mostrando il materiale ricevuto dallo studio dell’artista.

Nella seconda parte è il turno di un’altra icona dell’arte internazionale: Jeff Koons che viene introdotto da alcuni video inviati da alcuni musei internazionali. Kaldor ricorda la realizzazione di una delle opere più famose di Koons, un cagnolino realizzato di piante e fiori raccontando anche in questo caso un divertente aneddoto. Jeff Koons parla della sua ultima opera che prevede l’invio nello spazio di alcune delle sue opere più famose, una sorta di testamento che il cosiddetto artista dei superlativi (il più discusso, il più pagato, il più celebrato) fa a Raffaele e a tutti gli spettatori.

Mona Hatoum e Alberto Di Fabio

Raffaele, gli Amici di Masterpiece e gli Amici degli Amici di Masterpiece sono all’Accademia di Spagna a Roma ed introducono subito il tema dell’episodio.

Raffaele introduce la pratica artistica di Mona Hatoum e la discussione si sposta su alcuni temi cari all’artista libanese come per esempio l’esilio oppure come gli spazi domestici e familiari possano diventare spazi pericolosi ed insidiosi. Stefano del Bravo raggiunge il gruppo e parla di una canzone che ha registrato con Kostabi, artista della Factory di Andy Warhol presso l’abitazione stessa di Kostabi.

Viene lanciato il video e al ritorno in studio Raffaele è con Alberto Di Fabio per parlare della pratica artistica di questo straordinario artista che si divide tra Roma, New York e l’isola di Ponza dove ha creato uno spazio di lavoro ed ospitalità per artisti in ricordo di sua sorella deceduta per un tumore.

Anri Sala e Marinella Senatore

Raffaele, gli Amici di Masterpiece e gli Amici degli Amici di Masterpiece sono all’Accademia di Spagna a Roma ed introducono il tema dell’episodio attraverso alcune citazioni dell’assistente al ricercatore di meraviglie e poi ai sociologi Manuela Marchetti e Tiziano Bordoni..

Si parte subito con Anri Sala parlando e mostrando l’opera Dammi i colori, con l’allora sindaco di Tirana, oggi premier Edi Rama che racconta una città in trasformazione dove l’arte diventa un elemento fondamentale di trasformazione. Il racconto continua con l’opera presentata ad una delle ultime edizioni della Biennale di Venezia quando il Padiglione francese era ospitato in quello tedesco.

Nella seconda parte dell’episodio Marinella Senatore presenta la sua pratica artistica basata sul coinvolgimento del pubblico. Si parla della Scuola di danza narrativa che ad oggi ha coinvolto milioni di persone in tutti i continenti del mondo ma anche delle luminarie e del valore della condivisione come elemento di trasformazione di un mondo chiuso in se stesso.